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17 06 2013 | Rimini | Sicurezza, Vitali sulla classifica del Sole24Ore

Lunedì, 17 Giugno 2013

tortora-scuroRimini | Sicurezza, Vitali sulla classifica del Sole24Ore

 

C’è una cosa che preme sopra ogni altra rimarcare al presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, rispetto alla classifica pubblicata oggi dal quotidiano di Confindustria. “Sottolineo – dice Vitali col giornale in mano – l’aspetto che dovrebbe destare l’attenzione maggiore: un aumento dei reati pari al 6,45 per cento tra 2011 e 2012. Un dato numerico che peraltro conferma alcune recenti sensazioni circa la comparsa della microdelinquenza in zone precedentemente tranquille, dall’allarme per l’incremento di furti in Valmarecchia e in Valconca al progressivo e costante avvicinamento della prostituzione ai centri urbani”.

 
Tra le cause, secondo Vitali, c’è “la crisi economica sia un elemento scatenante maggiore aggressività da parte di chi ha cattive intenzioni”. Lo scenario non è incoraggiante con “da una parte un surplus di pericoloso ‘coraggio’ della criminalità più o meno organizzata e dall’altra l’altrettanto rischiosa regressione degli investimenti in sicurezza dello Stato. La questione degli organici di polizia, estivi o permanenti, e delle dotazioni ne è purtroppo spia”.


Vitali chiede comunque non solo “adeguati investimenti in risorse umane e strumenti”, maggiore sintonia tra legislazione e giustizia italiane “rispetto a risposte efficaci nei confronti di comportamenti che creano allarme sociale e dunque diffusa insicurezza”, sostegno agli enti locali non solo attraverso l’assunzione “di più agenti di polizia municipale, peraltro pressoché inattuabile causa le note strette di cassa”. Vitali chiede anche prevenzione, “cercare di mantenere compatte e legate l’una all’altra le diverse aree dello stesso territorio”. Perché l’effetto ‘sprawl’ (dispersione urbana) “se non sostenuto adeguatamente da servizi, pone le basi per una marginalizzazione delle stesse aree, a quel punto a rischio degrado. Necessaria una ricucitura urbana, che il pubblico può incentivare e semplificare attraverso scelte di rottura col passato, a partire dal frenare il consumo di nuovo territorio a favore della riqualificazione di quel che già c’è”.